martedì 30 agosto 2011

Procrastinare gli sfigati demoni giapponesi

No no, il delirium è ancora vivo. L'avevo detto che scrivevo quando volevo. Non avevo detto che volevo mantenermi anonimo, anzi se c'è qualcuno che raggiunge questo blog da qualche altro sito un pò mmm... "cosmopolita" può benissimo spulciare qua e là vedere chi sono e aggiungermi su facebook. Vabbè io è tipo la quinta volta che lo ripeto, ma richieste di sconosciuti ancora non ne ho viste. Chissà.

Bene fatta questa premessa abbastanza insensata un pò come tutto il resto, inizio a sparare qualche stronzata. E,h qualche stronzata! Il problema è proprio questo, mi è sparita la vena artistica/nevrotica per scrivere i miei soliti scritti astrusi. Dov'è andata questa vena? E che ne so, non sono mica un medico (ok questa è una battuta squallida) ma se è andata via un motivo c'è, la solita dispersione ormai compagna di viaggio, che si manifesta sotto forme diversa ogni 3 giorni (per non dire 2) nella mia vita. Come uno di quei fottuti demoni piccolini giapponesi che ti seguono ovunque. Una sfiga materializzata, non più metaforizzata, ma anche impersonificata in personaggi strani...

sabato 13 agosto 2011

Squarcio nel cielo di agosto

Dubbi. Pensieri naufraganti da sradicare e reimpiantere nel delirium. Che pensieri? Pensieri malati. Non capisco da dove nascano. Non capisco dove periscano, ma in me rimangono. Sembrano turbarmi, ma quando inizio a sguazzarci dentro mi piacciono, sono confortanti, affascinanti, seducenti... Descriverli a voi è difficile. Non mi sto sopraelevando, voglio solo dire che può capire solo chi li ha potuti sentire. E' difficile discuterne, ma posso suggerirvi come averli. Tarda serata, un minimo di malinconia, davanti il pc a lume di candela con delle melodie come questa...

provate se potete per credere. Se provate ma non sentite, non crederete.

martedì 9 agosto 2011

L'amore è una padellata in testa

L'ARTICOLO CHE LEGGERETE NON E' DEL DOTTOR DELIRIUM. E' DI UNA SUA COLLEGA. TRATTATELA BENE E COMMENTATE SE VI RITROVATE.

L’amore è una padellata in testa, io lo so per sicuro. Non accetto obiezioni perché lo sapete tutti che è così. Anche chi non è mai stato innamorato, lo sa perché uno ci nasce insieme a questa concezione, è innata in ogni essere la terribile condanna di ricevere padellate in testa.
E’ una padellata quando ti innamori. L’innamoramento poi, è un processo così.. stupido. Veramente ragazzi, è fottutamente stupido. E’ quando una persona con la quale prima avevi poco/niente a che fare, improvvisamente diventa importante. Improvvisamente diventa fulcro della tua attività celebrale: pensi a lei, pensi a quando dovrai uscire con lei, a quando la rivedrai se la rivedrai e rompi le palle ai tuoi amici dicendo quant’è bella e quanto hai voglia di rivederla. Che magari non è nemmeno così, però sei talmente immerso in questo frullato di emozioni e sentimenti enfatizzati che proprio non ti riesci a trattenere dal pensare / dire certe cose. Cose come “Oh, come sei bella.” “Oh, mi sei mancata” “Oh, che bella maglietta che indossi”; merdate signori, merdate. Dillo che le dici che bella maglietta solo perché ad un certo punto se la toglierà. E che vabbé si dai ti è mancata, ma non stavi a casa a disperarti perché ti mancava, stavi in giro con gli amici e bere birra. E sì, sai, che forse la vedi veramente bella. Anche se obiettivamente è un po’ cessa. L’innamoramento funziona così, è come la prima di uno spettacolo. Tutti eccitati, tutti febbricitanti, tutti che sembrano essere sull’orlo dello svenimento. Dopo l’attimo iniziale in cui costruisci grattacieli di carta pesta sulla persona in questione, cominci a crederci veramente. E non capisci più un cazzo. E’ come una padellata in testa. Come se fino a quel momento tu fossi rimasto addormentato, e KABOOM, padella in testa. C’è lei. Solo lei. Merda. E lì capisci che sei fottuto. Quando la mattina ti svegli e il primo pensiero della giornata va a 

sabato 6 agosto 2011

Teoria del successo

Una delle fottutissime teorie elaborate e fieldtestate da un pò di tempo, il che vuol dire che parlo dopo aver esperito ciò che dico, ma non sono mica Galilei.
(capirete più giu a cosa si deve l'immagine)


Stronzate a parte la teoria è codesta, più che teoria potremmo porla sotto forma di un'equazione.

Formula per il successo (leggasi come "perfetto rendimento nello svolgere un'attività)


                                       S = L (c) (p) + s (a) (g) + vf (PNL spipp)
                                                                   dove
- S = successo
- L (c) (p) = lentezza per calma per pazienza
- s (a) (g) = sicurezza per autostima giornalira
- vf (PNL spipp) = visualizzazione futura per spippettamenti pnlistici

                                                              MI SPIEGO TRANQUILLI!

Un ritorno di merda

E' si, forse ho ritrovato l'ispirazione per un Delirium coi fiocchi con la D maiuscola. Perché? Perché sono appena rientrato dalla mia seconda vacanza (moooooooolto noiosa e "sedentaria" rispetto alla prima) ed il rientro è stato tortuoso. I miei commilitoni hanno avuto la brillante idea d'interporre nel tragitto verso Roma la tappa "Gran Sasso" credendo che puf, con un cazzo di teletrasporto invisibile si arrivasse in cima in massimo 5 minuti, ma signori, non per dire sempre "ecco avete visto! Avevo ragione o no?" avevo ragione sul serio. Una grandissima rottura di palle! Una salita con 30 fottutissimi chilometri strapieni di curve fatti con una velocità formicale hanno sconquassato il mio organismo e i miei nervi, infatti arrivato in cima avevo un dubbio. Prima vomitare e poi per scendere prima buttarmi da qualche burrone OPPURE,

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