giovedì 23 maggio 2013

L'incomprensione relazionale

L'incomprensione relazionale, una brutta bestia che morde a senso unico uno dei due soggetti comunicativi, vuoi per una comunicazione realmente diretta, appunto intenzionale, direzionale, vuoi per una comunicazione indiretta, non verbale, pippale, immaginaria.

Il virus colpisce principalmente uno specifico settore di neuroni addetto all'emotività. Dopo il contagio una minima scossa, una minima rottura dei soliti schemi o delle solite corde che si toccano fra i due rilascia l'innesto. Di colpo una fitta nebbia si dilaga e obnubila i pensieri, lasciando poco spazio alla lucidità.

L'incomprensione relazionale. 



Basta veramente poco, questo è quel che si sa con certezza, non si sta parlando di un teoria del caos ristretta all'ambito inter-relazionale, ma di una serie di concatenazioni elettriche che producono un cortocircuito ove la fumata non è che conseguenza necessaria. 

L'incomprensione relazionale, è facilmente alimentabile, basta un niente per far creare un fiammetta, basta un soffio di vento per diramare un incendio che brucia tutto. Nel caso in cui avvertite le prime puzze di bruciato, guardatevi attorno, prendete quel che di vostro lucidamente pensando ancor è rimasto e fuggite. Via nella speranza di non far bruciare i vostri mobili più cari. I pompieri arriveranno la mattina dopo, la freddezza vi aiuterà a capire a cos'è dovuto il corto.

martedì 21 maggio 2013

Sessione estiva d'esami

E' iniziata la sessione estiva. E' iniziato già con qualche imprecazione dato l'ingente numero d'esami accorpatomi al primo anno da quei geni di prof. Totale da dover possibilmente fare: 8 (spezzettandoli in integrati, esoneri e cavoli vari). Ma dico io, vi sembra possibile?

Primo esame dato: linguistica italiana + avviamento alla scrittura, il 17 maggio.

Domani 22 maggio, altro esame di comunicazione... Un esame pesantissimo, difficile, con un milione di slide da studiare, un libro scritto minuscolo e tutto mezzo sbiadito che solo ad aprirlo fa passare la voglia di studiare.. Bah..

Poi non è tanto il fatto di non aver voglia di studiare, si tratta piuttosto di studiare materie inutili per il nostro indirizzo di laurea, impossessarsi di nozioni inutili a livello lavorativo. Esempio: studiare come la radio influenzasse gli ascoltatori negli anni 40, quanto può essere utile oggi, ai tempi di internet?

Dov'è finito un pò di vecchio e sano pragmatismo?

P.S. considerate quest'ultima domanda retorica come un'imprecazione al ministro dell'istruzione italiano.

martedì 14 maggio 2013

Il piacere nella tristezza

Sembra che a volte sia benefico crogiolarsi in sentimenti apparentemente negativi, vedi la tristezza, vedi le solitudine, vedi la malinconia, depressione o quel che sia... In certi momenti tutto quello che serve per stare "bene" è un angolo dove stare tranquilli, con noi stessi, con i nostri pensieri o con una bella canzoncina..


domenica 12 maggio 2013

Perché abbiamo i denti del giudizio?

Mi domando:

Perché abbiamo questi cavoli di denti del giudizio?

Cioè in fin dei conti va bene che prima servivano per masticare determinati cibi etc etc, ma cavolo stando alle teorie darwiniane il corpo si dovrebbe evolvere ed adattare alla vita presente e allora perché dobbiamo soffrire tra i 18 e avvolte 30 anni per questi 4 dentacci che spuntano per cavoli loro rovinandoci l'esistenza? Certo, non fanno male proprio a tutti, fino a ieri anch'io stavo benissimo con 3 denti, ma oggi il quarto, quello in basso a sinistra, ha deciso di rompere la gengiva facendomi passare una bella giornata a casa sotto antibiotico con tutta la faccia gonfia!! Ehhhhhhhh!!! Vabbè! Meglio non pensarci!!!!!! (intanto mi pulsa anche la vena in fronte dal dolore!!)
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