venerdì 4 novembre 2011

Fasi di piena con un dovuto straripamento

Senza nulla togliere a quello che sta succedendo in Ligura in questi giorni lo straripamento di cui parlo è quello mentale, quello dettato dall'eccessivo nozionismo e torno a domandarmi se sia l'unico che si riduce in questo stato. Eppure studio la mente umana, studio l'es ed è proprio questo demone oscuro che vive dentro ognuno di noi che mi sta dando chiari segnali del suo cedimento nei sogni! Mi suggerisce di




mettere in pausa tutto, di abbandonare il pensiero, razionale e laterale, per lasciarmi trasportare (to carry on) sulla barca del nulla, del vuoto. Eppure la ricerca metodica, sistematica a partire dalla mente umana dovrebbe aiutarmi, indirizzarmi verso una direzione, verso un percorso, ma evidentemente non deve essere così. La rotta è dubbia, c'è nebbia, così tanta nebbia che sembra di essere rimasti bloccati senza riuscire a vedere al di là dei miei occhi (leggi delle mie rappresentazioni interne visive) e anche se provo a salire sull'albero maestro del mio nuovo ampio nozionismo non scorgo nessuna terra all'orizzonte. Eppure non chiedo tanto, mi basterebbe una piccola isoletta, giusto per alimentare la mia speranza, una speranza concreta per arenarmi un momento, per fare un rapido ammaraggio e recuperare un filino delle energie psichiche necessarie alle mie ricerche, ma nulla.
Oltre a questi blocchi ormai consueti (si capisce dai post del blog che la mia vita è tutti altissimi e bassisimi) ci si mette anche la solita burocrazia scolastica col carico da novanta. Non capiscono che la socialità e soprattutto la creatività vengono prima di una superficialissima e banalissima istruzione. Non permettono di essere chi vuoi essere. Poi ci si domanda perché di tanti disturbi, perché si fa fatica ad essere se stessi, se si parte così mi sembra più che logico.
Vabbè avete assistito per quei pochi lettori che ogni tanto spulciando capitano qua ai miei pensieri deliranti saltellanti cronicamente. Il blog non lo pubblicizzo molto. Ho 3-4 stronzi che hanno messi mi piace su facebook e basta. Ogni tanto lo spammo sul vecchio forum di anime sorelle alla mia. Forse sono proprio quei dannati, che portando lo stesso fardello, trovano conforto leggendo le piccolissime vicende (leggi riflessioni) di uno come loro.

5 commenti:

  1. Si dice che spesso i sogni sono la rappresentazione delle soluzioni che ci invia il nostro subconscio per risolvere problemi che ci assillano di giorno, inoltre sembra che il non ricordarsi i sogni fatti, una volta svegli, (sogniamo tutti tutte le notti) significa semplicemente non avere problemi e essere in pace con se stessi. Se non solo ricordi i sogni che fai, ma addirittura nei tuoi sogni ti si suggerisce di prenderti un attimo di pausa ti devi star veramente stressando! Ti consiglio di dar retta al tuo subconscio (come saprai è inutile tentare di opporglisi), alle volte rilassarsi e non sforzare troppo il cervello per un po' aiuta a ripartire ancor più carichi di prima ;)

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  2. Già quello è vero, ma come rilassarsi se si è immersi nel necessario dinamismo del nostro mondo? Io pure se sto solo a casa per 3 giorni non riesco a riposarmi, è più forte di me attivarmi e fare qualcosa di produttivo, studiare, ricercare, scrivere, suonare, creare, pensare...

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  3. il nozionismo è mera cultura, ma non può portare nè a un cambiamento nè a una direzione, al limite traduce in linguaggio verbale cosa accade e cosa stiamo facendo...nell'atto del lavoro pratico, bisogna mettere la teoria da parte, o ci si fotte il cervello perdendosi nel nozionismo.
    un esempio è la lotta...il lottatore non sa ma fa, quello del corsetto di autodifesa che si riempie la testa di teoria poi all'atto pratico non sa fare un cavolo...questo vale per tutti i meccanismi e gli schemi condizionati dell'inconscio....pensa a quando guidi o scrivi.
    allo stesso modo, i nostri schemi comportamentali e umori, sono dettati dall'inconscio anche se sembrano, come il nostro pensiero, frutto della nostra volontà...è per questo che cambiarli è così difficile...non si può fare nè con le nozioni, nè con la cultura sul cervello umano (che è una cosa ottima, ma appunto solo cultura), nè con la volontà.

    una volta un millepiedi camminava tranquillo, quandò incontrò una rana.
    la rana chi chiese "ma come fai a camminare? in che ordine muovi tutte quelle zampe?".
    il millepiedi si fermò a pensare, in cerca di una risposta, poichè non ne aveva idea...si arrovellò il cervello per lungo tempo in cerca di una risposta che non arrivava.
    da quel giorno, il millepiedi non fu più in grado di camminare.

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  4. Mi danno spesso per questo. Vorrei essere nato meno riflessivo di come sono, un pragmatico riflessivo. Mi attivo a pensare a cosa si possa rivelare utile a livello pratico, ma poi non pratico.

    Sono un pò come il bruco che appena nato non si butta a camminare, ma prima legge come si fa e dopo lo fa. Vuoi per un'educazione troppo rigida da piccolo, vuoi per altri motivi, ma adesso sono qui. Già che riesco ad accorgermi di queste cose è un passo avanti, esserne consapevoli e il primo mattoncino per erigere il grande castello del miglioramento personale...

    Grazie KK per la partecipazione, sarò meno attivo sull altro forum, mi sto accorgendo che è meglio essere più natural, come quando si è più piccoli, come bambini, piuttosto che arrovellarsi su cose, circuiti, meccanismi e attività che abbiamo già nel DNA e che da sempre l'uomo ha compiuto in maniera "innata" (leggasi istintiva) senza bisogno di alcun nozionismo!

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  5. ciao D. hai perfettamente ragione, anche io come te mi rendo conto di praticare meno di quel che dovrei e farmi intrappolare troppo dagli schemi mentali e teorici (e per questo ti ho scirtto, non per farti la predica che non posso permettermi, ma proprio per comunicarti quello che secondo me è la causa del nostro problema...educazione genitoriale e tipo di struttura scolastica...2 cancri per i testicoli pazzeschi).
    una teoria fine a sè è utile per illuminare il sentiero da percorrere, ma poi non va usata durante il percorso.
    il problema è che il percorso non va percorso a cazzo, altrimenti si rimane dove è...per imparare a lottare, non ci si fa le pippe sull'angolo della gamba per spingere o la risposta alla mossa X, ma non ci si strattona manco a cazzo...c'è un percorso didattico per ristrutturare (anzi far emergere) gli schemi motori inconsci.
    stessa cosa per la musica o la danza...non certo si impara a danzare o a suonare pensando a come muovere il singolo muscolo (meto in tensione il polpaccio in sinergia con l'adduttore etc....) ma non si fanno manco le cose a cazzo...per far entrare le cose nell'inconscio nella musica si fanno le scale, etc... nella danza gli esercizi alla barra, a terra, la ginnastica etc..
    allo stesso modo noi dobbiamo mettere da parte tutta sta maledetta teoria (che è utile come base, cioè devo sapere leggere le note e sapere i tasti della tastiera), ma poi dobbiamo individuare quale è la pratica utile da fare in modo frequente, le nostre "scale" da ripetere per riscrivere l'incoscio...in modo che poi quando andremo a suonare (vivere), le cose ci verranno naturalmente e senza accorgercene (automatismi).
    il problema come fai notare tu, appunto, è che almeno io perdo un sacco di tempo che potrei indirizzare allo scopo; il buddha parla di retto sforzo...cioè di un piccolo sforzo di volontà iniziale per mettersi a praticare.
    questo non ha nulla a che vedere con lo sforzo di volontà inteso come il fare una dieta o il mettersi a studiar una cosa che si odia...ne parlavo con cap.som. sul forum...il retto sforzo è un "memento ....".
    è un pò come quando si è bambini e ci si deve lavare i denti...non è nè una fatica nè una perdita di tempo..nonostante questo se non lo imponi a un bambino non lo fa, poichè non ha abbastanza densità di attenzione sulla cosa....allo steso modo inizialmente dobbiamo giocare un po' il ruolo dei nostri genitori in modo da imporci questa pratica per nulla faticosa...in modo che poi entri nella nostra routine di vita.... è un pò come una spinta iniziale da dare a una macchina che non parte, poi una volta che parte non si spingerà più.
    cercherò di mettere in atto anche io i tuoi consigli.
    comunque è sempre un piacere scambiare opinioni con te, pure perhè vedo che affrontiamo la cosa dallo stesso punto di vista (sappiamo benissimo che la chiave di volta non sono routine, dhv, peackoking etc..) ma non scadiamo nemmeno nell'opposto, cioè nell'inner game da fruttivendolo (basta volerlo e ottieni).
    ciao

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